Incurante di alzare o abbassare il livello dei miei post, dedico questo alla Signorina Bobobò, la mia più giovane lettrice.
Non credo che lei lo sappia, ma io e la Signorina Bobobò ci siamo conosciute all'inizio del 2000 quando i suoi genitori, superato il primo trimestre, ruppero il silenzio stampa di prammatica e mi annunciarono di aspettare un bambino. La nostra frequentazione all'epoca fu molto intensa perché io, la sua mamma e una nostra amica - anche lei in dolce attesa - decidemmo di iscriverci tutte insieme a un corso di critica cinematografica con frequenza settimanale. Andavamo al corso (su cui molto ci sarebbe da raccontare, ma lo farò in altra sede) con la mia 500 in cui all'inizio stavo stretta solo io ma poi, man mano che col passare dei mesi i pancioni crescevano, finimmo con lo stare strette tutte e tre.
Le due bambine ebbero il buon gusto di non fare scherzi e nacquero a giugno, quando il corso era appena finito. La Signorina Bobobò però si distinse immediatamente perché fu così abile da nascere il giorno del compleanno della mamma e della zia (che non sono cognate ma gemelle). Io andai a vedere che faccia avesse il giorno stesso in cui venne al mondo, e me la ricordo ancora con i capelluzzi neri neri, il ritratto in miniatura del suo papà.
L'estate del 2000, i miei amici si convertirono tutti alla montagna (salvo ravvedersi l'anno dopo) e trascorremmo un agosto divertentissimo. Un enorme gruppazzo sgangherato fatto di single rassegnate alla singletudine (io), genitori alle seconde armi, genitori alle prime armi e accoliti vari, ma a dispetto dell'ovvio e del corteo di carrozzine fra cui incedevamo, con lo stesso spirito di un gruppo di sedicenni alla prima vacanza parents-free in Grecia. In quell'estate, la frequentazione con la Signorina Bobobò, che già due mesi dopo la nascita aveva cominciato a mostrare la propria natura di Signorina Bobobò, divenne quotidiana e raggiungemmo una certa intimità. Io la portavo in giro spingendo la sua carrozzina sulla pavimentazione sconnessa del Pratone per cercare di farla addormentare e lei mi ripagava con urla disumane che facevano pensare la stessi torturando, me la davano in braccio che era quieta e sorridente e lei immediatamente scoppiava a piangere.
Tornammo a Napoli e per un po' smettemmo di vederci perché io, contro ogni aspettativa, conobbi il consorte e per un po' frequentai assiduamente solo lui. Ci rincontrammo per strada che lei aveva un anno e mezzo. Io le feci grandi feste ma lei mi disse che ero brutta (come darle torto...) e si rifugiò fra le braccia del padre. Fine della storia, fine dell'idillio, fine di tutto.
La svolta avvenne durante il ponte dell'Immacolata del 2005 quando io e il consorte eravamo ormai sposati e invitammo i genitori della Signorina Bobobò a trascorrere qualche giorno sulla neve con noi. Il papà della Signorina è medico e doveva lavorare, perciò lei e la mamma partirono un giorno prima con me e il consorte. Arrivammo in montagna con un tempo splendido ma la Signorina Bobobò, povera creatura, era stranita da tante novità e non faceva altro che piagnucolare, lamentarsi, borbottare (è per questo che la soprannominai Signorina Bobobò). Sua madre invece non faceva altro che scusarsi con noi e, per cercare di rimediare, portare continuamente la figlia a vedere il beccaccino. Nonostante gli interventi materni, le cose non migliorarono granché e nel pomeriggio la Signorina Bobobò se ne stava in divano, con l'aria afflitta e la sua bambola stretta fra le braccia. Era così chiaro che avrebbe desiderato trovarsi in qualunque posto meno che lì, che mi fece una tenerezza tale da stracciarmi il cuore e decisi di passare alla controffensiva. In una casa dove bambini non ce n'erano mai stati e quindi non c'erano neanche giocattoli, mi inventai un lettino per la bambola fatto con il cassetto del comodino, lenzuola fatte di asciugamani e plaid fatti di sciarpe, rivestii il tavolino da fumo con della carta e ci disegnai sopra un fornello, cercai le pentole più piccole in cucina e feci sacchettini con lenticchie, polenta, cous cous, pastina, perché la Signorina Bobobò potesse cucinare per la sua piccola. In breve la Signorina Bobobò cominciò a non trovarmi poi così brutta e, anziché continuare ad andare a vedere il beccaccino, preferì passare il resto della vacanza con me, giocando all'angelo della neve o facendo pupazzi in giardino (peccato che intanto il tempo si fosse guastato e che quindi queste simpatiche attività si svolsero sotto una nevicata epocale).
Da allora io e la Signorina Bobobò ci adoriamo. Lei è cresciuta e quest'anno va in prima media. È una ragazzina bella e intelligente che si affaccia al mondo guardandolo da un punto di vista insolito e personale. Le piacciono i film in bianco e nero, impazzisce per Susanna e A qualcuno piace caldo, è innamorata di Cary Grant e si stupisce quando scopre che le sue amiche non hanno idea di chi sia. La Signorina Bobobò detesta Hello Kitty e adora i Peanuts, che conosce da molto prima che cominciassero a tornare di moda, le piacciono i musei, le piace viaggiare, ama leggere e cucinare. Essendo figlia di un vero gourmet, è a propria volta una buongustaia e, sebbene sia ancora quasi in fasce, si è seduta alla tavola dei migliori chef d'Italia e d'Europa, apprezzandone la cucina. Insomma, la Signorina Bobobò potrebbe essere un mostro ma invece è così simpatica e dolce che non si può non impazzire per lei e se mai dovessi avere una figlia, vorrei che fosse proprio così.
A lei che sa che, se Linus più di ogni altra cosa desidera vedere il grande cocomero, e Charlie Brown calciare il pallone senza che Lucy lo tiri via all'ultimo secondo, Snoopy brama invece un biscotto al cioccolato, dedico questa ricetta, certa che la replicherà al più presto con risultati eccelsi.
per 12 bei biscottoni che ne mangi uno e la colazione è fatta.
250 g di farina 00
1 cucchiaino scarso di lievito vanigliato per dolci
1/2 cucchiaino di sale
125 g di burro
125 g di zucchero
90 g di zucchero di canna
1 uovo grande
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
140 g di gocce di cioccolato fondente
Per prima cosa accendere il forno a 190°, poi setacciare insieme la farina, il lievito e il sale, quindi armarsi di frusta elettrica e, in una ciotola ben capiente, montare il burro ammorbidito con i due diversi tipi di zucchero. Lavorare qualche minuto quindi incorporarvi l'uovo e, quando sarà ben amalgamato, l'estratto di vaniglia. Aggiungere la farina miscelata e lavorare il tanto che basta a ottenere un bel conglomerato. A questo punto unire al tutto le gocce di cioccolato e mescolare bene per l'ultima volta. Dividere l'impasto in 12 parti uguali e formare delle palline da disporre, ben distanziate, su due placche rivestite di carta da forno. Schiacciarle con il palmo della mano in modo da formare dei dischi alti 6 o 7 millimetri e infornare per un tempo che va dai 15 ai 18 minuti, o comunque fin quando i biscotti saranno diventati marroncini. Sfornare, lasciar raffreddare 2 minuti sulle placche e spostarli su una gratella, dove dovranno rimanere fino a che non saranno completamente freddi. Conservare in una scatola di latta da tener ben lontana da ladruncoli occasionali.
E adesso scusatemi, ma scappo. Fra poco la Signorina Bobobò esce da scuola e vorrei essere lì in tempo per darle un bacio e due biscotti.
GRAZIEEEEEEEEEEE!!!!!!!
RispondiEliminaTI SCRIVO DA SOLA SENZA MAMMA PERCHè QUEST'ULTIMA STA IN CUCINA COMMOSSA PER QUELLO CHE HAI SCRITTO SU DI ME. I BISCOTTI SONO BUONISSIMI, ME LI SONO SBAFATI QUASI TUTTI! LI FARò AL PIù PRESTO!
TUA AFFEZIONATISSIMA SIGNORINA BOBOBò!!!
@Signorina Bobobò: Tesoro mio, tu meriti questo e altro!
RispondiEliminaMi piace già la signorina Bobobò, ha un anno in meno della mia (altra bobobò da ridere...ma è un'altra storia) e a quest'età le signorine che si affiacciano al mondo con interesse sono adorabili!
RispondiEliminami fai arrossire ;)
RispondiEliminatua signorina bobobò
Sono pazzo di te e della signorina Bobobò!
RispondiEliminaFiore
la signorina bobobò, che io conosco bene è un mito!!!
RispondiElimina..insieme all'autrice del racconto....ovviamente!!!
i biscotti li ho assaggiati ieri in anteprima e sono favolosi!!!
benny sei grande! le foto bellissime!
carlinken-anonimo veneziano
La dimenticherò nel solo modo che conosco: MANGIANDO! Devo essere stato pazzo per innamorarmi! Credevo di poterla dimenticare mangiando, ma non ci riesco... Non la dimenticherò mai, finché vivo... Che vita: cerchi un po' di felicità e cosa ottieni? Qualche ricordo e una pancia! (Peanuts)
RispondiEliminaMa isommma tutti questi anonimi mi fanno pensare a un film di spionaggio!! :D
RispondiEliminaLa storia di Benny è splendida come sempre e anzi è vero che la narrazione migliora col tempo e, evidentemente, con i soggetti scelti! adesso vorrei tanto sapere almeno che faccino ha la signorina Bobobò! E vabbè, nella fiction-reality non si può sapere tutto! Un saluto a tutti e grazie per il tempo trascorso insieme (durante la lettura). Oh! non ho letto la ricetta!! Corro ai ripari
dani, ancora non abbiamo capito come c....si esce dall'anonimato....
RispondiEliminaBenny, a proposito di millennio....come dimenticare il nostro capodanno 2000!!
;-))
anonimous Charlie
uaaaaaaaa.....sono uscita dall'anonimato!!! e come ho fatto???????
RispondiEliminaQuesto racconto è da strapparsi il cuore. Ti leggerei per ore e non mi basta mai.(Anche Zoe si stupisce perchè i suoi compagni di scuola non hanno idea di chi siano Baz Luhrmann e John Waters).
RispondiEliminaI biscotti li faro' finita la dieta.
uff...
Non paga aggiungo : i Peanuts mi fanno tornare ragazzina, che nostalgia!
RispondiElimina@Barbara: a questa età le bambine sono deliziose o odiose. Non ci sono vie di mezzo. Io e te siamo fortunate ad avere fra i piedi due Signorine Bobobò così piacevoli :-)
RispondiElimina@Fiore: chissà come sarà arrossita la Signorina Bobobò dopo il tuo commento! Io sono scarlatta :-)
@Carla: evviva, non sei più anonimo veneziano!
@Lecitina: tu scali le vette del mio cuore!
@Daniela: hai visto il faccino della Signorina Bobobò in almeno due occasioni...
@Circe: Zoe è sempre stata avanti. Anche quando aveva 4 anni! :-)
vorrei essere la signorina bobobo!
RispondiEliminache belli i tuoi post! leggerli è sempre un enorme piacere.. e poi sin da bambina adoro i Peanuts (ero follemente innamorata di Linus e un po' lo sono ancora a dir la verità : )) per cui come non fare questi biscotti - senza contare che finalmente l'autunno è arrivato e non ci sono scuse!
RispondiEliminagraziegrazie!
Mi sa che miss bobobò lo sono stata- ai bei tempi- anch'io.
RispondiEliminaE, già che ci sono, a sera di sicuro me ne vo in giro copertinamunita.
I biscotti, mi mancano.
Bellissimo blog, complimenti!
RispondiEliminaHo l'onore di conoscere la signorina bobobò e la sua amica Benny, quindi sono un tipo fortunato!
RispondiEliminano comment...conosco troppo bene la scrittrice, la mamma, il papà e la signorina bobobò.
RispondiEliminaI peanuts, poi, sono una costante della mia vita, dalla tenerisima età in cui anche io come la signorina bobobò parlavo ed amavo persone e personaggi che quasi nessuno della mia età conosceva....
quanto prima farò i biscotti insieme e per le mie due signorine...... e magari ti invito!
@Firpo: lo vorrei anch'io!
RispondiElimina@Mara: Sono io che devo ringraziarti! Sono ancora in debito con te per tutte le dritte su Londra :-)
@Reb: la mia copertina è con le mucchine disegnate (io ho un debole per mucche e rane) e guai chi me la tocca! Vieni che i biscotti te li faccio io.
@Angelique81: grazie e benvenuta.
@Stefano: la fortuna è reciproca!
@Anna: mia amata compagna di mille avventure esilaranti, lo vogliamo dire che il terzo pancione era il tuo? Lo vogliamo dire che sei talmente devota ai Peanuts che hai chiamato il tuo gatto Snoopy? Lo vogliamo dire che le tue signorine sono fantastiche e che la prima - a differenza della Signorina Bobobò - si addormentava placida fra le mie braccia (come foto testimonia)? L'abbiamo detto, va'.
ah però se si parla di gatti mi intrufolo subito visto che le mie due pesti si chiamano Marcie e Sally!
RispondiEliminama figurati se mi devi ringraziare per Londra che la verità è che non vedevo l'ora di rompere le scatole a qualcuno con tutte le mie cose preferite : ))
a quando il prossimo post che qui si va in astinenza?
che bella dedica!
RispondiEliminaun bacio e buona notte!
per la signorina Bobobo' (e mi scuso con la Bennina): se in prima media scrive "quest'ultima" deve assolutamente venire al Politecnico.evviva!
RispondiEliminaIo la vorrei conoscere questa Signorina Bobobò, che già questo nome è una meraviglia e basta a far innamorare e poi il fatto che le piacciano i Peanuts mi riempie di gioia pura! Io mi sono commossa a ripensare a voi sotto la nevicata, anche se non vi conosco ed è la prima volta che passo di qua... La neve non mi è mai piaciuta, ma credo che alla prima nevicata di quest'anno preparerò questi chocolate chip cookies :)
RispondiElimina@Mara: Marcie e Sally? Ma che meraviglia! Il prossimo post arriva presto prestissimo.
RispondiElimina@Gio: grazie caro, spero che le cose vadano meglio.
@Alba: allora te l'affido!
@LaWoodstock: Io che sono un'appassionata di rane e ne ho una nutrita collezione, ricambio il complimento. Ma che meraviglia la tua ranocchietta con la tracollina! Torna a trovarmi quando vuoi :-)
che dolce questo post :)
RispondiEliminaGrazie mille Benedetta! Passerò sicuramente :)
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