sabato 9 luglio 2011

Colpito!


Sebbene per molti anni abbia trascorso gran parte del mio tempo libero nelle sale cinematografiche, non è lì che è nato il mio amore per il cinema bensì nel soggiorno di casa di mia mamma, durante le calde estati della mia infanzia.

Appartengo a una generazione che la televisione  l'ha vista per anni in bianco e nero,  alzandosi dal divano per spostare la levetta dal primo al secondo programma (si chiamavano proprio così!), che la sera si addormentava dopo carosello e che aspettava con ansia l'inizio delle trasmissioni con quella sigla ipnotica tratta dal Guglielmo Tell di Rossini (ma allora chi l'avrebbe sospettato...) per poter finalmente vedere la TV dei ragazzi. La mattina la Rai teneva su solo il monoscopio, ma andava bene così. Dopotutto chi l'avrebbe  vista la tele a quell'ora? Di mattina i bambini andavano a scuola, i papà a lavorare e le mamme sbrigavano le faccende di casa, in un mondo pseudo perfetto che oggi (ma forse è sempre stato così) esiste solo nelle illustrazioni del Corvo Parlante sulla Settimana Enigmistica.  Funzionava in questo modo tutto l'anno, inesorabilmente, tranne che d'estate, durante la Fiera della casa. Il perché di quell'anomalia l'ho capito solo anni dopo, quando ho scoperto che alla Fiera c'era un padiglione dedicato alla vendita dei televisori che, per essere valorizzati  agli occhi dei compratori, dovevano trasmettere qualcosa di un po' più intrigante del monoscopio, ma all'epoca non mi interessavano le spiegazioni. Quello che mi interessava era poter accendere la tv alle dieci del mattino e tuffarmi in un mondo meraviglioso e sempre diverso.

La programmazione era molto varia, quasi schizofrenica, perché si passava dai film di Totò a quelli con Dean Martin e Jerry Lewis senza disdegnare inquietanti incursioni nei B-movie di fantascienza americani.  Per capirci, io ho visto "L'invasione degli ultracorpi", "Ultimatum alla terra" e "La cosa da un altro mondo", molto prima dei film della Disney (poi ci si chiede perché io sia strana...). Ma in assoluto il film che più amavo, quello che attendevo trepidante anno dopo anno (eh sì, purtroppo i film erano più o meno sempre gli stessi), era il meraviglioso "Non sparare, baciami", ribatezzato per praticità dalla sottoscritta "Calamity Jane" (che poi era il titolo originale, ma io ovviamente all'epoca non lo sapevo).

Il film, che ha per protagonista l'inossidabile Doris Day, è una strana combinazione di western, musical e biopic, visto che Calamity Jane è esistita davvero nell'America della conquista del west, e ha fama di essere stata il primo pistolero donna. Perché quel film mi piacesse tanto, benché fosse indiscutibilmente un filmetto, è facile da capire.  Mi piaceva l'indole ribelle e da maschiaccio di Calamity, il fatto che tenesse testa a tutti, la tenacia con cui si opponeva alle regole  rifiutando di omologarsi e il fatto che alla fine riuscisse comunque a ottenere tutto ciò che voleva, compreso l'amore di un figaccio pazzesco, pistolero come lei. Come modello di donna  a cui somigliare da grande, molto molto meglio delle Barbie con cui giocavano le mie amiche.

Il motivo per cui mi è tornata in mente Calamity Jane proprio mentre preparavo le crocchette di cui segue ricetta, è che per cucinarle ci vuole soprattutto occhio (lo stesso che serve per prendere la mira e colpire il bersaglio) dato che dosi precise non ne ho né, d'altra parte,  ho mai sentito l'esigenza di averne. Perciò, se dovesse venirvi voglia di prepararle, tutto quello che dovete fare è  prestare un po' di attenzione in più a proporzioni e consistenze, e augurarvi di far centro al primo tentativo (ma vi assicuro che non è affatto difficile).


CROCCHETTE DI ZUCCHINE E CAROTE

Carote
Zucchine (devono essere più o meno il doppio delle carote)
Uova
Pangrattato integrale
Parmigiano
Pecorino romano
Sele, Pepe, Olio EVO

Funziona così: lavate e sbucciate le carote, lavate le zucchine. Armatevi di una grattugia da professionisti (suggerisco una microplane) e santa pazienza, e grattugiate sia le une che le altre in una ciotola capiente. Unite l'uovo o le uova (e qui comincia il discorso dell'occhio), parmigiano e pecorino grattugiati in uguale proporzione, sale, pepe e tanto pangrattato (io preferisco quello un po' grosso)  quanto basta per ottenere un composto abbastanza omogeneo ma ancora molto, molto umido. A questo punto bisogna essere rapidi (perché gli ortaggi, una volta salati, rilasciano un bel po' d'acqua di vegetazione alterando la consistenza del composto) e formare delle polpette di media grandezza che poi poserete in altro pangrattato e schiaccerete fino a formare delle specie di frittelle alte un dito. Voltatele in modo da impanarle anche dall'altro lato e sistematele sulla leccarda del forno, condendole con un filo d'olio. Si cuociono a 180° per una quarantina di minuti, in forno rigorosamente NON preriscaldato, e si mangiano tiepide.


Fatemi sapere...

11 commenti:

  1. Toh.... ma guarda un po' chi si rivede... la mitica "Pecos Bill 12" un vero gioiellino prodotto verso la metà degli anni settanta. Caricatore 12 colpi, niente acciaio cromato, ma ferro, ferro e ancora ferro e per finire manico smaltato color crema. Chi produceva questo prodigio dell'industria delle armi? Ma naturalmente "Mondial", un marchio che regalava a tanti bambini guerrafondai come me autentici momenti di felicità, oltre che interminabili e rumorosissimi duelli. Eh si perchè la "Pecos Bill 12" per fortuna resta solo una pistola giocattolo ma vi assicuro che nella fondina al fianco, corredata da un improbabile vestito da cowboy e con gli immancabili baffi che fanno tanto cattivo, faceva la sua figura.

    Christian

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  2. mmm...buone le crocchette! Sai che io dei programmi di quando ero piccola mi ricordo una specie di telefilm o forse era solo un contenitore di vari cartoni animati e micro storie in cui c'era una serra semi abbandonata e all'interno una casetta tipo quella delle bambole abitata da topini...ho un ricordo vago ma non sai quanto darei per rivederla.

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  3. Il fatto dei film della Fiera della casa rimane per me un mistero. Infatti ricordo che il vedevo ma ho rimosso il fatto che era di mattina e che erano legati alla Fiera della casa! Uffa, ma sicuramente ricordo Calamity Jane! L'adoravo anche io per tutte le sue desiderabili qualità e, come puoi forse immaginare giocavo con le Barbie.... la mia Barbie ERA Calamity Jane!!

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  4. E' vero.... i film le mattine della Fiera della casa, che mito! A cui aggiungerei "Oggi le comiche" del sabato e i Braccobaldo Show a sorpresa... che nostalgia canaglia!!!
    Detto questo, appena le temperature hot ci daranno una tregua e sarà possibile riconsiderare l'elemento forno, voglio assolutamente provare a fare queste simpatiche crocchette.

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  5. Ah, i mitici film della fiera della casa!!!!
    Mi piazzavano davanti la TV, senza remore, rimorsi o controlli sul film trasmesso e mi lasciavano godere tutto lo spettacolo, in una stanza accuratamente oscurata: quello per me era il Cinema che aveva in Betty Davies e Joan Crawford le sue mitiche icone ( a proposito di donne & pistola, dove vogliamo mettere Johnny Guitar???)
    Mitica Benedetta, mi hai fatto venire voglia di rivedere "Mammina Cara" gustando le tue crocchette!!!

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  6. @Anna: Le mie crocchette che, diciamolo, sono in realtà le tue, solo un po' modificate ;-)

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  7. Io sono troppo giovane, ahivoi, per unirmi a questa inspegabile nostalgia per la Fiera della casa...ma sono abbastanza goloso da fiondarmi a stampare questa ricetta e sperare che qualcuno sia così buono da utilizzarla per prepararmi queste delizie a forma di crocchette!

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  8. Le ho fatte ieri sera con alcune licenze poetiche. Non avevo pangrattato ma abbondante quinoa (qui, USA, si porta assaje), che ho usato nell'impasto con gli zucchini e le carote (lo so, ZUCCHINE, ma proprio mi rifiuto). Dopodiche' le ho impanate con cornflakes integrali e mandorle grossolanamente tritate. I miei figli mezzi americani le hanno batezzate crunchy green polpette... Una delizia! Il tuo blog lo amo e adesso che ho finito di leggere tutti, ma proprio tutti, i tuoi post(s) attendo, trepidante, novita'!
    Paola Maglione Gibbons, recente mipiacista di Facebook.

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    1. Paola, ma come sono contenta! Ma di tutto tutto. Del tuo essere anima affine, del tuo vivere negli USA, del tuo essere MIPIACISTA, della tua variante alla ricetta. Siccome ogni buon food blogger è un po' modaiolo, ho un bel pacco di quinoa biologica nella dispensa (e il consorte continua a ripetermi: "Bene, ma perché continui a comprare 'sta roba strana?"), domani passo al supermercato a comprare i cornflakes intregali e mi cimento con questa versione italo americana.
      Abbi fede, sto scrivendo un nuovo post :-)

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