giovedì 23 giugno 2011

Rebel Rebel Tabulé

Io e il tabulè ci siamo conosciuti in Corsica durante una vacanza itinerante in vespa che, per tutti coloro che vi presero parte, è da tempo entrata nel mito. Fu amore al primo assaggio nonché il mio primo vero atto di ribellione verso la cucina di mammà (da cui il titolo del post).

Facendo un rapido calcolo, credo che nella mia famiglia le donne si muovano agilmente fra i fornelli almeno da un centinaio di anni, e nel loro tramandarsi accuratamente le ricette di generazione in generazione, hanno sviluppato una sorta di snobismo verso tutto ciò che non è preparato secondo le loro regole. Le uova sode nel ripieno dei timballi e dei sartù involgariscono, il pesce è tabù perché impuzzolentisce (sigh!) la casa e si tollera solo bollito - accompagnato da una patata lessa e condito con un cucchiaio di maionese casalinga - nei giorni in cui bisogna mangiare di magro, non esistono arancini di riso degni di questo nome che non siano bianchi e con il ripieno di carne, piselli e fiordilatte così come non esiste minestra che contempli altri ingredienti al di fuori di patate, carote, sedano e scarola.

Insomma, a casa mia si è sempre mangiato benissimo ma guai a uscire dal seminato.

Per un po' di anni (pochi, pochissimi per la verità) ho seguito anch'io questa linea di condotta e ricordo ancora che se venivo invitata a pranzo da qualche compagna di classe, cercavo sempre di sottrarmi perché mi straniva mangiare qualcosa di diverso da quel che conoscevo. Poi per fortuna la mia curiosità ha prevalso e, timidamente, ho cominciato a sperimentare altro. La cosa veniva tollerata da mia madre e mia nonna che l'etichettavano come una delle tante stranezze dell'adolescenza, ma quando a 18 anni tornai dalla Corsica innamorata del cous cous, per loro fu davvero troppo e ne derivò una frattura (ovviamente solo culinaria) che in parte continua ancora adesso...   



Il tabulé l'ho sempre fatto a memoria, cercando il sapore di quell'estate in Corsica, e nella mia versione è molto essenziale (anche se, anni dopo, leggendo "Buon appetito, Elia" di Elena Loewenthal, ho scoperto che non c'ero andata tanto lontano).

Per 4 persone

4 o 5 pomodori San Marzano
il succo di un limone
olio EVO
un paio di rametti di menta
sale
300 g di cous cous precotto

Tagliare in una dadolata i pomodori e metterli in una ciotola capiente facendo attenzione a non disperderne l'acqua di vegetazione. Condirli generosamente con l'olio, il sale, il succo di limone e la menta tagliata a julienne e lasciarli riposare una decina di minuti in modo che macerino un po'. A questo punto unire il cous cous, mescolare, e aggiungere tanta acqua quanta ne occorre per rendere il tutto abbastanza umido (direi che dovrebbero bastarne 150gr, poi nel caso si può sempre aggiungerne altra) quindi coprire e riporre in frigo per almeno un'oretta. Sgranare con una forchetta e servire.

Nella foto, la versione del tabulé è quella "marito affamato", con aggiunta finale di 200gr di primosale.

Diciamocelo, è una ricetta davvero semplice, di quelle da fare con la mano sinistra nella concitazione mattutina che precede l'uscita per andare a lavorare, ma è fresca, leggera e profuma d'estate.
Della mia estate in Corsica.

8 commenti:

  1. Banalissimo olio Extra Vergine d'Oliva. Per darmi un tono uso il gergo da foodies, tutto qui. ;-)

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  2. Super!!!
    E'... è... dov'è il sale... cioè, è stato sempre lì, no?... è bellissimo!!!
    ginuzz

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  3. (forse) non sono più anonima!
    Fantastica Benny
    - così hai la y di Holly -
    come si taglia la menta julienne???
    Anna

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  4. @Anna: Te la ricordi Marina Tagliaferri nella pubblicità della simmenthal, quando voleva tagliare le verdurine a striscioline sottili sottili sottili che non potete dire di no? Ecco, il taglio à la julienne è proprio quello... striscioline sottili sottili (ma tu dici pure no liberamente). Baci

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  5. Io non dico no, non lo so/ voglio fare!!!!
    Uso le dita per sminuzzare come farei con la carta.
    Lo spessore sottile delle foglie di menta, basilico, prezzemolo, eccetera mi fa sembrare crudelmente inappropriato il coltello, poi sono maldestra e quindi vado di mani e non di lama!

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  6. dobbiamo fare assolutamente un tabulè insieme io uso la ricetta libanese ;) shanti

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